lunedì 15 febbraio 2010

Una visita, finalmente!

E' comparsa una scritta sul muro ieri, come se un dito avesse tracciato sulla fuliggine rimasta attaccata alle pareti di casa mia. Diceva solo 'ciao a tutti'...
In casa abito solo io, senza contare i topi e gli insetti che scorazzano liberamente tra i cumuli di sporcizia e macerie. Chi aveva fatto quella scritta, quindi? sono rimasto a guardarla, ipnotizzato, con la sensazione che tra gli angoli bui ci fossero molti occhi... e forse alcuni stavano guardando me.
La solitudine gioca brutti scherzi, questo e' sicuro, mi capita spesso di svegliarmi la notte per lo scricchiolare dei vecchi legni che formano la mia abitazione, o sognare di sentire passi minacciosi dentro la mia camera da letto. Ma quella scritta... era una prova tangibile: non ero solo!

Ridendo tra me e me, da persona razionale che sono, ho tracciato sulla parete una seconda scritta, poco lontano dalla prima, con scritto: 'chi sei?'
Ovviamente non pensavo di ottenere risposta. E invece...
Questa mattina, prima di recarmi al lavoro ho controllato se vi fosse qualcosa. Vicino ai segni che avevo tracciato io ne erano comparsi degli altri, dicevano:'ci vediamo stasera, preparati!'

Tornando dal lavoro ho comprato una bottiglia di vino, come se dovessi attendere un'ospite, mi sentivo davvero stupido. La nebbia avvolge la campagna dei paeselli ameni, come quello dove vivo. Avvolge alberi, edifici, covoni di fieno. Sale lentamente dai fossi come fumo denso e umido.
Sono tornato a casa, ho mangiato e mi sono messo a lavorare al computer. Poi, all'improvviso ho sentito il bisogno di scrivere queste righe. In questo momento la vecchia pendola di casa sta' scandendo le otto con suono lugubre. Poi solo ticchettii, quelli degli ingranaggi che lavorano inesorabili.
Sento una porta cigolare di sopra, anche se le finestre sono chiuse e nessuno è potuto entrare. Poi il legno del pavimento comincia a scricchiolare sotto dei passi leggeri, eterei... ora vado. Devo stappare la bottiglia, il mio ospite è stato di parola.