Ci sono dei vecchi furgoni parcheggiati su uno spiazzo di selciato, poco dopo una baracca di legno, che si trova in stato di evidente abbandono.
Ci sono insetti dappertutto che si nutrono di sangue, ci assaliscono da tutte le direzioni, ma ormai non ci faccio piu' caso.
Le erbacce invadono tutto, tranne che sotto i furgoni perche' li la terra e' contaminata da pozzanghere di olio esausto che gocciola viscoso dai tubi degli impianti di alimentazione dei motori.
A tratti, tra i rovi e le acacie, si possono notare dei sentieri, risultato dell'incessante passare dell'attivita' umana in passato.
"Ma qui e' tutto abbandonato da anni" dice il mercante alla nostra guida. "Non ci abiterebbe mai nessuno!"
La guida si limita a sospirare, inutile sprecare fiato con quell'uomo. Tra poco vedra' con i suoi stessi occhi. Forse allora smettera' di lamentarsi. Poi la sua attenzione e' attirata dal segnale che stava aspettando.
Sono un fascio di nervi. Da quello che sò, sto per vedere qualcosa che non capita tutti i giorni.
La guida si terge il sudore dalla fronte con un fazzoletto. "Ci sono un sacco di farfalle bellissime" dice "anche loro sanno cosa sta per succedere. Anche se non possono capirlo, il loro istinto e' piu' che sufficente."
Deglutisco. Certi discorsi mi fanno venire i brividi lungo la schiena. Del resto la guida sogghigna, il mercante si sta cagando addosso dalla paura.
E la guida sembra provarci un sacco di gusto in questo...
venerdì 31 luglio 2009
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