giovedì 1 novembre 2012
Pratiche burocratiche
"Venga da me tra due giorni e si procuri queste cose."
Mi porge un foglietto su cui ha appena scritto alcuni appunti.
E così, dopo due giorni, sono ancora qui a cercare di scongiurare questa maledizione. Non bisogna mai giocare con le forze occulte: potresti ritrovarti in grossi guai.
Ecco perchè mi sono rivolto a questa maga, lei è sapiente e forse riuscirà a liberarmi da questa condanna. In questi casi arrivano segnali di sventura sempre più minacciosi, sempre più frequenti. L'unica cosa da fare è arginare i danni, pagando meno possibile. Ma qualche tributo lo devi portare, altrimenti l'incantesimo non funziona.
E così eccomi qui, ho dovuto vedere gente, fare dei favori ed ingoiare qualche rospo. Ma ce l'ho fatta! Sulle ginocchia, mentre attendo nell'anticamera della stanza della maga, tengo una cartellina con dentro dei fogli. Sopra ci sono formule a me incomprensibili. E' un tipo di magia che non ho mai voluto approfondire. Magia nera, quella che ti stritola se non sai come adoperarla. Quella che ti trascina a fondo se, come me, ti comporti in modo incauto.
"Avanti il prossimo". Prima di entrare, leggo nel sorriso della persona che esce un appagante senso di sollievo. E' incredibile come, per quanto un'essere umano faccia, ci sarà sempre qualche forza occulta che sono questi maghi possono spezzare. Tempo fa li detestavo tutti, lio avrei fatti sparire tutti con le loro formule e scartoffie incomprensibili. Ora ho capito che, nonostante i loro modi di fare bruschi con cui trattano noi, che non siamo sapienti come loro, ce ne sono anche di buoni.
Entro. Lei è circondata dai suoi artefatti, agghindata di amuleti. Mi chiedo se servano veramente a qualcosa o se sia solo estetica. Fa un caldo infernale per essere giugno, e già si preannuncia un estate torrida. Mi scruta impassibile, impenetrabile. Le porgo il mio fascicolo di pergamente incomprensibili. Lei le guarda e, come le indovine guardavano nelle loro sfere di cristallo, anche lei si mette all'opera. Non un muscolo facciale si muove per farle cambiare espressione, non tradisce sentimenti o pensieri. Non si possono concedere compassioni per gli afflitti da queste magie.
Io la guardo, è molto bella nonostante l'età. L'abbondante scollatura lascia poco spazio all'immaginazione. I vestiti colorati, i pendagli e gli orecchini le donano quest'aura di sicurezza. Si, sono sicuro che lei sappia quello che sta facendo.
Ad un certo punto, con un gesto teatrale, mi fa capire che tutto quello che poteva fare è stato fatto.
Preme 'invio' sulla tastiera. La stampante si attiva con un ronzio. Lei si distende sullo schienale facendo risaltare ancora di più le sue curve. Per una frazione di secondo mi è parso che sorridesse, soddisfatta del suo lavoro. Prende il foglio dalla stampante e lo mette insieme alle altre scartoffie nella cartellina. La chiude e me la porge.
Il sortilegio è stato spezzato. Sono stato salvato dal gorgo della burocrazia.
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