mercoledì 24 dicembre 2008

Il disagio del natale (festa del sol invictus)

A natale siamo tutti piu' buoni.
A natale ci scambiamo gli auguri, i regali, i saluti e tutti sorridono.

A natale c'e' sempre qualche cazzone che scrive una canzone sul natale e dice che bisogna essere piu' buoni. Dice anche che non bisogna fare guerre, che bisogna sconfiggere la fame nel mondo.

Ecco il mio personale testo di natale:
It's christmas! It's christmas!
...and war is not over!
It's christmas! It's christmas!
...and people are dying and starving!

Questo tanto per far capire che in realta' a natale non cambia un cazzo come al solito. Dopo natale la gente perde la cordialita' di cui poteva tanto vantarsi. "Sai che ho fatto gli auguri a tizio, anche se e' uno stronzo, tanto per dire quanto mi pervade lo spirito del natale..."

Lo spirito del natale e' falso!
Lo spirito del natale e' falso!
Lo spirito del natale e' falso!
Lo spirito del natale e' falso!
Lo spirito del natale e' falso!
Lo spirito del natale e' falso!
Lo spirito del natale e' falso!
Lo spirito del natale e' falso!

La gente dopo natale se ne sbatte i coglioni di diventare migliore. Sappiatelo. Non durera'. Godetevi il vostro essere cordiali, i sorrisoni della gente per strada e altre cazzate del genere.

Comunque, per la cronaca, il natale originariamente era una festa pagana, chiamata sol invictus, in quanto per l'occhio umano e' percepibile un aumento dell'altezza del sole nel cielo dopo il solstizio d'inverno. La divinita' solare che sembrava sconfitta torna ad alzarsi e ritornera' un giorno il caldo dell'estate. Questo era il significato originale della festa. Poi e' stata cristianizzata durante l'impero romano per motivi diplomatici tra le varie minoranze religiose di allora, tra cui c'era il cristianesimo.

Tutto questo non l'ho scitto per creare disagio, e' uno strappo alla regola. Se vi sentite offesi sono affari vostri!

venerdì 12 dicembre 2008

Del disagio e delle situazioni

Il processo creativo e' necessario. Noi creaiamo a vari livelli di coscienza, complessita' ed utilita'.

Qui la parola creare non sarebbe la piu' adatta. Infatti nulla si crea e nulla si distrugge, almeno dal punto di vista materialistico. Ad esempio il nostro cervello non crea dopamina, sarebbe piu' corretto dire: 'modifica la struttura molecolare di altre sostanze.' ... ma nel nostro caso ce ne freghiamo.

Possiamo dire che il processo di creazione, da cui creativita', e' effettivamente una violazione a questo principio della Materia (volutamente con la M maiuscola).
Mi spiego: il falegname 'crea' una sedia usando il legno grezzo. Di fatto e' un processo di creazione perche' poi in negozio trovi la sedia bella e pronta. Se in negozio trovi legno grezzo che cazzo fai?
Dici: "A beh, tanto e' solo un processo di modificazione!"?
Non credo... prova a costruire una sedia, poi ne riparliamo.

Dunque, ora che abbiamo chiarito che 'creare' e' inteso in un determinato senso possiamo andare avanti.

Un mio carissimo amico mi ha fatto notare che 'creare una situazione' e' difficile. Trova te il modo e l'attimo giusti per fare notare ad una ragazza che ti piace, ma senza imprecare quando non trovi le parole, e guardarla dritta negli occhi, e dirle chiaramente che non te ne batte una cippa se lei credeva di considerarti tuo amico... tutto questo senza che arrivi qualcuno nel mezzo del discorso a creare disagio.

Ebbene si, il disagio si subisce anche.

E' olo un esempio, naturalmente, ma le situazioni devono essere create. Senza situazioni la vita e' come una recita senza palcoscenico. Chiaro, il falegname crea anche sceneggiature per le recite. E allora dobbiamo improvvisarci anche creatori di situazioni. Poi queste possono essere a nostro vantaggio o divertimento, a volte ci si rivoltano contro; del resto solo inciampando impari a camminare.

Ma basta teoria, un po' di pratica ora.
Veniamo alla creazione delle mie situazioni preferite, che come avrete intuito sono quelle di disagio.

domenica 30 novembre 2008

Creare disagio! Il perche'.

Creare disagio non e' una cosa che scegli. Lo fai. Capire il perche' del creare disagio e' come capire il perche' mangi, respiri o vai in bagno.

Non e' una cosa che scegli di fare, e' una vocazione. Basta uno sguardo, una parola di troppo o un'imprecazione lanciata in mezzo alla folla perche' hai pestato una merda.
Il disagio non lo puoi evitare, e' una necessita'.

Sei in ascensore, stretto in mezzo ad altre cinque o sei persone, non lo stai pensando, ma lo stai gia' facendo: arricci il naso con espressione leggermente disgustata e quello di fianco capisce. Si, lo capisce che sei indisposto da lui, dal suo odore. Se non ti nota inspira quel tanto che basta perche' ti senta.

Di necessita' virtu'. Chiamala arte. Chiamala deformazione personale. A tutti piace sentirsi superiori, puoi convincere gli altri ma non inganni te stesso!
Quando in autobus squadri un emerito sconosciuto finche' lui non abbassa lo sguardo...
Qunado in centro ti viene incontro la coppietta a mano nella mano e te non ti sposti cosi' devono staccarsi...
Quando aumenti l'andatura solo per far notare ad un altro che sta camminando lento...
Perche' lo fai?! Ovvio. E' una tua necessita', ed e' giusto che tu la soddisfi.

lunedì 24 novembre 2008

Creare disagio!

Benvenuti su Creare Disagio! Il blog di Enrico il Bieco dedicato a creare disagio.
Vedrete nei post successivi cosa significa!