Creare disagio non e' una cosa che scegli. Lo fai. Capire il perche' del creare disagio e' come capire il perche' mangi, respiri o vai in bagno.
Non e' una cosa che scegli di fare, e' una vocazione. Basta uno sguardo, una parola di troppo o un'imprecazione lanciata in mezzo alla folla perche' hai pestato una merda.
Il disagio non lo puoi evitare, e' una necessita'.
Sei in ascensore, stretto in mezzo ad altre cinque o sei persone, non lo stai pensando, ma lo stai gia' facendo: arricci il naso con espressione leggermente disgustata e quello di fianco capisce. Si, lo capisce che sei indisposto da lui, dal suo odore. Se non ti nota inspira quel tanto che basta perche' ti senta.
Di necessita' virtu'. Chiamala arte. Chiamala deformazione personale. A tutti piace sentirsi superiori, puoi convincere gli altri ma non inganni te stesso!
Quando in autobus squadri un emerito sconosciuto finche' lui non abbassa lo sguardo...
Qunado in centro ti viene incontro la coppietta a mano nella mano e te non ti sposti cosi' devono staccarsi...
Quando aumenti l'andatura solo per far notare ad un altro che sta camminando lento...
Perche' lo fai?! Ovvio. E' una tua necessita', ed e' giusto che tu la soddisfi.
domenica 30 novembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento