martedì 8 novembre 2011

Un piccolo passo indietro per tutti

Le dimissioni del premier sembrano decidere tutto, ormai. O meglio, quel piccolo numeretto a cui tutti guardano che è semplicemente il dito del saggio, che ormai indica la Luna da troppo tempo, inutilmente.

Sicuramente non saranno le dimissioni del premier a tranquillizzare noi, in quanto le alternative sono raccappriccianti: il suo braccio destro ad esempio, ovvero il potere dietro al trono, o un centrismo che è un guazzabuglio di pretini baciabanchi con un leggero aroma di fascismo (che in Italia, fa anche colore locale. Il nero.)
Guardando le opposizioni, non è altrettanto rassicurante, un'alternativa di governo, effettivamente, non c'è mai stata. Si affacciano al fronte delle elezioni partiti autoproclamatisi perfetti, i cui fan boy non accettano nessuna critica. Non vi ricorda qualcosa di già sentito?
Governi tecnici? Neanche a parlarne in Italia... io potrei anche essere favorevole a dei veri tecnici, ma tanto so che le mie parole verranno travisate... quindi fanculo!

E comunque la politica ha raggiunto un tale grado di melmosità che è impossibile far manovra: non abbiamo il diritto di sapere chi sia eletto e/o eleggerlo grazie alla famigerata legge elettorale, a cui si tenta di dare una improbabile dignita con un nome latinizzato.
Non possiamo neanche farci i cazzi dei nostri politici che siamo etichettati come giustizialisti. Essere etichettato perchè chiedo che sia rispettato un mio diritto mi mancava, ma non importa. E' un altro discorso.

Il problema non è politico. Magari lo fosse, potremmo entrare in politica con la fiducia di poter cambiare le cose! Il problema politico, qui da noi, c'è sempre stato. Io non capivo molto, o non ero ancora nato, ma 40 anni di Balena Bianca farebbe sbocciare un aspirante capitano Achab in tutti noi, con tutta l'ossessione del caso per non farla ritornare al governo. In 40 anni la politica, la mafia e la chiesa congiuntamente hanno dimostrato di essere le peggiori tre disgrazie per un paese che poteva essere la prima potenza mondiale (e fanculo anche alla modestia!)

Il problema è culturale! Che è peggio, molto peggio!

L'attuale tendenza è che la crisi (o come diavolo volete chiamarla) impoverisce le persone, ma le file per acquistare tv e decoder sono tali da causare problemi al traffico.
Chiunque può diventare ministro, basta che si trovi in una posizione tale da spostare quella percentuale di voti sufficente, senza nessuna competenza tecnica.
In certi casi, per fare il ministro basta saper leccare il culo (e non solo) per bene.
La squadra di governo è composta anche da rottami di socialismo e democrazia cristiana... in un partito liberale, liberista e libertino. Ha perfettamente senso.
Se la gente volesse diventare ministro a colpi di favori sessuali, sarebbe un conto. Ma in Italia si vende il corpo e l'anima anche per apparire in TV.

Ecco, scusate lo sfogo, ma stamattina presto è scattata la discussione politica e sociale e ho raccolto le impressioni e le pubblico qui, dove non le legge nessuno. Tra i due interlocutori, però, io solo ho la possibilità di pubblicare, quindi l'ho fatto su richiesta.
Salto di palo in frasca, forse. Chissene! Non sono un vero blogger, io!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero tutto, soprattutto il fatto che il problema è culturale...motivo per il quale l'unico modo possibile secondo me, e per non lasciar inutilizzata la carica positiva che la rabbia può dare, è guardarsi allo specchio. E da lì iniziare, o almeno provarci...lo sai come la penso. :)

Enrico il Bieco ha detto...

Grazie Alle! Hai ragione a dire che non bisogna delegare, che le rivoluzioni iniziano davanti allo specchio! :)
Io cerco di vivere la mia lontananza dallo spread come meglio posso. Quel poco che riesco a concepire lo metto nel web, così mi lavo quel poco di coscienza che mi è rimasta! :D